Possono ottenere un credito d’imposta le grandi imprese e gli operatori del settore fieristico, per il ristoro dei danni prodotti dall’annullamento o dalla mancata partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali in Italia.
Per l’anno 2020, sono 30 milioni di euro i fondi volti alle grandi imprese, e agli operatori del settore fieristico, per fronteggiare i danni prodotti dall’annullamento o dalla mancata partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali in Italia sono messi in campo dalla legge.
L’aiuto sarà concesso sotto forma di credito di imposta a ristoro dei danni prodotti dall’annullamento o dalla mancata partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali in Italia.
I fondi si aggiungono a quelli già introdotti dal Decreto Crescita, destinati alle spese sostenute per la partecipazione a fiere e a quelli previsti dal Decreto Liquidità, concedibili per le spese sostenute per la partecipazione a fiere e manifestazioni commerciali all’estero che siano state disdette in ragione dell’emergenza legata alla situazione epidemiologica legata a COVID-19.
Questi nuovi fondi vanno a confluire, pur con una destinazione diversa, con quelli che erano disponibili per migliorare il livello e la qualità d’internazionalizzazione delle PMI italiane.
Sono ammissibili le spese relative all’affitto degli spazi espositivi e all’allestimento dei medesimi spazi, quelle relative alle attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione legate all’evento.
Sarà un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia delle finanze, a stabilire le disposizioni applicative, con riferimento alle tipologie di spese ammesse al beneficio, alle procedure per l’ammissione al beneficio, che avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle relative domande.
Lo stesso decreto dovrà prevedere l’elenco delle manifestazioni fieristiche internazionali di settore per cui è ammesso il credito di imposta e le procedure di recupero nei casi di utilizzo illegittimo dei crediti d’imposta.
Qualora l’Agenzia delle entrate accerti, nell’ambito dell’ordinaria attività di controllo, l’eventuale indebita fruizione, totale o parziale, del credito d’imposta, la stessa ne dà comunicazione al Ministero dello sviluppo economico che provvederà al recupero del relativo importo, maggiorato di interessi e sanzioni secondo legge.