BONUS POS 2020

Con il decreto di Agosto 2020 e con il taglio del tetto del contante in vigore dal 1° luglio a 2.000 da 3.000 euro, e di farlo arrivare nel 2022 a 1.000 euro, hanno pensato a un Bonus Pos   che e’ un credito d’imposta riconosciuto alle imprese ed ai professionisti che consentono ai propri clienti di saldare il conto con pagamenti elettronici.

Uno dei requisiti fondamentali per avviare la trasformazione digitale in azienda è favorire i metodi di pagamento innovativi, cioè quelli tracciabili, caratterizzati da carte di credito e soluzioni simili. In poche parole, i consumatori devono poter utilizzare facilmente la carta, il contactless o altri metodi digitali al posto del tradizionale contante. Purtroppo, non tutti gli esercenti favoriscono il cashless e ciò rischia di rallentare o compromettere la digitalizzazione aziendale.

Il Governo ha però pensato ad una soluzione. Dal 1° luglio 2020 entrerà in vigore il credito di imposta sulle commissioni legate ai pagamenti elettronici. Il bonus permette di recuperare il 30% delle commissioni e spese fisse di ogni pagamento effettuato. Contemporaneamente chi non ha il POS potrà essere denunciato e sarà costretto a pagare una penale.

Il credito di imposta sui pagamenti elettronici è un’agevolazione pensata per chi vende beni e prodotti di diverso tipo: dai commercianti agli artigiani. La maggior parte di queste imprese fortunatamente già accettano pagamenti elettronici, cioè quelli con carta di credito, carta prepagata o carta di debito. L’incentivo permette di avere il rimborso pari al 30% delle commissioni e costi delle operazioni bancarie e può essere richiesto da chi, nell’anno precedente, ha registrato compensi e ricavi inferiori ai 400 mila euro. Quindi si parla di bonus per le PMI.

Come altri crediti di imposta, può essere ottenuto in compensazione, cioè usando il modello F24 a partire dal mese successivo a quello in cui è avvenuta la transazione. Le imprese, al momento della richiesta, devono specificare il numero di transazioni effettuate nel periodo di riferimento e gli importi delle commissioni e altri costi fissi da parte delle aziende fornitrici del POS. Le comunicazioni devono essere trasmesse all’Agenzia delle Entrate ogni 20 del mese successivo al pagamento.