Rappresenta una delle varie misure di ripresa dalla crisi finanziaria per i Paesi colpiti duramente dal Covid-19; infatti è uno strumento economico delineato di recente da parte dell’Europa.
Nello specifico quando si parla di Recovery Fund si fa riferimento ad un fondo garantito dal bilancio dell’Unione Europea; il suo funzionamento si basa sull’emissione di Recovery Bond (titoli di debito comune), praticamente il finanziamento del fondo è stato progettato attraverso la raccolta di liquidità data, appunto, dall’ emissione di questi Recovery Bond
Se attraverso diverse riunioni, si è raggiunto una bozza d’intesa sulla realizzazione di questo strumento, si deve ancora ottenere il consenso unanime dei vari Paesi sul come il fondo debba assolvere il proprio compito.
Nello specifico vi è una fase di stallo riguardante proprio la distribuzione delle risorse economiche derivanti da esso.
Infatti, se tutti concordano sul fatto che questo elemento finanziario è urgente e necessario per tutti gli Stati membri dell’Eurozona colpiti, non c’è invece intesa sulla modalità di ritorno degli aiuti economici. La divisione sostanziale che rimane è proprio sulla restituzione dei sostegni finanziari: dove i Paesi del Sud Europa (Italia, Spagna e Francia su tutti) spingono per il fondo perduto. Quelli del Nord, al contrario, sostengono la strada dei prestiti che andrebbero però a gravare sul debito pubblico.
Quindi, in conclusione è chiaro a tutti quanto sia necessario ricorrere a forti strumenti comuni di stimolo fiscale che non devono però pesare troppo sull’indebitamento dei Paesi; tuttavia l’esigenza del Recovery Fund ha ancora alcuni nodi da sciogliere come
- individuare l’ammontare complessivo del Fondo, e come verranno ripagati i titoli in scadenza
- a chi verranno destinati questi soldi e come
in ultimo diventa importante anche considerare la tempistica: per utilizzare il bilancio UE 2021-2027, questo deve essere approvato in fretta. Ed anche ammesso che ciò si verifichi, esso potrebbe essere utilizzato solo a partire dal prossimo anno. Contrariamente al volere dei Paesi del Sud Europa, i quali hanno invece insistito nell’attivazione a partire dalla seconda metà di quest’anno.
Stando a un documento interno della Commissione, all’ Italia, sarebbe destinata la fetta più grossa di questo fondo: circa 172 miliardi, di cui 81,8 miliardi stanziati a fondo perduto e prestiti ulteriori per 90,9 miliardi. La Spagna, che insieme al nostro Paese è in Europa tra i più colpiti dal Coronavirus, dovrebbe invece ricevere la seconda parte più alta: 140 miliardi di euro (77 di sovvenzioni e 63 di prestiti). Poi la Polonia con 63,8 miliardi. A seguire Francia e Germania rispettivamente 38,7 e 28,6 miliardi di euro.